Satie e la “musique d’ameublement”: Trois Gymnopédies. Guida all’ascolto con il M° Eliana Mattia

Satie - MusikElios“Sai, bisognerebbe creare della musica d’arredamento, cioè una musica che facesse parte dei rumori dell’ambiente in cui viene diffusa, che ne tenesse conto.” Erik Satie

Alfred Eric Leslie Satie fu compositore e pianista francese che visse gli anni della Belle Époque parigina. Di personalità eccentrica ed anticonformista, aveva parecchie fissazioni, come quella verso il numero tre. Le Gymnopédies, tre brevi pagine pianistiche, ne sono un esempio. Scrisse piccoli brani musicali, originali e pieni di sensibilità. Satie aveva spesso dei comportamenti bizzarri come collezionare ombrelli a cui lui teneva così tanto da non usarli; non usciva mai senza un ombrello per paura che potesse bagnarsi. Fissato con l’abbigliamento, possedeva tantissimi completi, tutti uguali, in velluto.

Intraprese la carriera da musicista suonando presso i cabaret di Montmartre; lì conobbe Debussy. Superando l’impressionismo del compositore francese, Satie arrivò al concetto di musica d’arredamento, musique d’ameublement: musica elemento di tappezzeria, d’arredamento, “musica che non ha bisogno di essere ascoltata”. Un tipo di musica in netto contrasto con le grandi sonorità di Wagner. Il musicista John Cage analizzando lo stile di Satie disse:

Per interessarsi a Satie occorre cominciare non avendo interessi, accettare che un uomo sia un uomo, lasciar perdere le nostre illusioni sull’idea di ordine, di espressione dei sentimenti e tutti gli imbonimenti estetici di cui siamo gli eredi. Non si tratta di sapere se Satie è valido. Egli è indispensabile!

La Parigi di fine ‘800 fu il centro del mondo dell’arte: Cafè, Cabaret, Esposizioni Universali. A Parigi si trasferirono i poeti maledetti tra cui Verlaine, risiedeva il grande Eiffel, Djagilev lavorava ai suoi balletti ed Henri de Toulouse-Lautrec ai suoi quadri. Nel 1881 arrivò il telefono, nel 1888 l’elettricità, l’acqua corrente; il treno diminuì le distanze e il metrò circolava tra le rues parigine. In questa atmosfera Satie trovò terreno fertile con la sua musica innovativa. Le Gymnopédies furono composte nel 1888, quando il musicista aveva soltanto 22 anni. L’ispirazione per l’opera furono le poesie dell’amico J. P. Contamine de Latour. Le tre composizioni presentano una melodia assai semplice ma quasi ipnotica. Il termine francese Gymnopédie deriva dal greco “Gumnopaidía” e letteralmente significa: la festa dei fanciulli nudi. Le Gymnopédies infatti erano le festività religiose tenute a Sparta in onore della dea Leto e dei suoi figli Apollo e Artemide.

Scritti in tempo 3/4, presentano un tema e una struttura comune che si sviluppa attraverso l‘alternanza di accordi di settima alla mano sinistra. Le dissonanze armoniche producono un effetto malinconico e nostalgico in cui la melodia “danza” tra gli accordi.

Attorno a Satie si riunirono Les Six, il Gruppo dei Sei: Darius Milhaud, Francis Poulenc, Arthur Honegger, Georges Auric, Louis Durey e Germaine Tailleferre. Legati da stretta amicizia, aprirono la strada verso la sperimentazione musicale. Con il suo stile innovativo, Satie rappresentò un passo fondamentale nell’evoluzione della musica d’avanguardia del Novecento.

M° Eliana Mattia

Precedente Omaggio alla leggenda del rock and roll, Chuck Berry Successivo Il suono e i suoi parametri: altezza, intensità, timbro e durata