Le forme musicali: la nascita della ballata

La Ballata. MusikEliosLa ballata è una composizione musicale del Trecento appartenente all’Ars Nova. Il movimento dell’Ars nova nacque in Francia e portò delle innovazioni musicali che contribuirono allo sviluppo della polifonia (l’insieme di più voci).

In Italia l’Ars Nova fu caratterizzata da forme poetico-musicali di grande valore espressivo.
Nata dalle poesie di Dante, Boccaccio e Petrarca, si sviluppò nei centri di cultura musicale che si crearono in quegli anni in tutta Italia. Così venne a formarsi la prima scuola musicale italiana; essa annoverava i maggiori esponenti dell’Ars Nova: Giovanni da Cascia (organista di Santa Maria del Fiore a Firenze), Jacopo da Bologna e Gherardello da Firenze. Tra tutti spiccò la figura di Francesco Landini: cieco dall’infanzia, fu poeta, compositore, organista e Maestro di cappella a Firenze. Le fonti musicali di cui siamo a conoscenza parlano di circa 153 composizioni ad opera di Francesco Landini tra cui madrigali, cacce e ballate.
La ballata rappresenta la forma più elaborata dell’ Ars Nova italiana. Originariamente le ballate accompagnavano il ballo in tondo: una danza in cui i danzatori si muovevano in cerchio tenendosi per mano mentre intonavano la parte vocale. Successivamente la ballata acquisì un valore più lirico perdendo il legame con la danza. Fu proprio Francesco Landini a contribuire nella trasformazione del genere. Dal 1360 in poi, vennero infatti prodotte ballate polifoniche, di argomento amoroso, costruite su versi poetici di settenari o endecasillabi con differenti tipi di rima. Le diverse parti del testo poetico venivano intonate da due linee melodiche principali eseguite da due o tre voci. Alla voce superiore era affidata la linea melodica più complessa, destinata al canto; le altre due voci erano più semplici e forse pensate per l’accompagnamento vocale o strumentale.
Eccovi un esempio della ballata medievale di Francesco Landini Ecco la primavera. Si tratta di una breve composizione costruita su 3 sezioni: ripresa, strofa e ripresa.
Ecco la primavera,
che’l cor fa rallegrare,
Temp’è d’annamorare
E star con lieta cera.
Noi veggiam l’aria
e’l tempo che pur chiam’ allegrezza
In questo vago tempo
ogni cosa vaghezza.
L’erbe con gran freschezza
E fior’ coprono i prati,
E gli albori adornati
sono in simil manera.
Ecco la primavera
che’l cor fa rallegrare
Temp’è d’annamorare
E star con lieta cera.

M° Eliana Mattia

 

 

 

 

 

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