Origine delle forme musicali

“La musica è una delle tante possibilità di espressione dell’uomo e in questo senso è un linguaggio. La comprensione di questo linguaggio è possibile non tramite una verbalizzazione, ma solo attraverso la forma musicale.”

Le forme musicali nascono dall’organizzazione di elementi sonori secondo delle precise regole compositive.
Le prime traccie di forme musicali sono da ricercare nel canto gregoriano. Durante gli anni del Cristianesimo infatti, la musicalità greca ed ebraica si unì al mondo latino creando le prime forme vocali, le cui parole erano suggerite dal testo sacro. Con la nascita e lo sviluppo della polifonia, forme più complesse arricchirono la letteratura musicale; divennero oggetto di studio la melodia e l’armonia delle voci.

Con l’avvento della musica strumentale si creò un’autonomia strutturale indipendente da qualunque suggerimento di testo sacro o profano. Nacquero le prime forme di danza e successivamente le altre forme strumentali con precisi impianti architettonici musicali.

Una forma musicale è determinata dalla diversa organizzazione di tre parametri: melodia, armonia e ritmo.

La melodia è un insieme di motivi (unità musicali composte da almeno due note). L’omogeneità di un brano è dovuta alla ripetizione e la ricombinazione di motivi melodici riconoscibili. In questo modo possono essere collegate anche due o più melodie simili all’interno di un brano.

L’armonia è lo studio dei suoni che si sovrappongono ad accordi ed è un elemento importante nella costruzione di una forma musicale. Nella musica tonale le armonie sono consonanti se danno un’impressione di stabilità e dissonanti se vengono percepiti all’orecchio come accordi instabili. La tensione tra consonanza e dissonanza provoca sensazioni di movimento e di riposo; gli accordi dissonanti tendono a risolversi in accordi consonanti.

Il ritmo influenza la forma musicale sia come rapporto tra le note all’interno dell’organizzazione ritmica, sia nei rapporti tra i diversi movimenti di un brano. Ad esempio la sonata del periodo classico è una forma musicale costituita da 3 parti ritmicamente diverse tra loro: un primo tempo allegro, un secondo tempo più lento, andante o largo, ed un terzo tempo allegro o presto.

La combinazione dei tre parametri avviene attraverso i principi di:

ripetizione
contrasto
variazione
sviluppo

Alla base di tali principi vi sono le categorie di uguaglianza (a uguale ad a), affinità (a simile ad a’) e diseguaglianza (a diverso da b) che permettono l’individuazione della forma musicale generale:

monopartita, un’unica sezione che si ripete uguale o variata;
bipartita, due sezioni uguali o in contrasto tra loro;
tripartita, una struttura simmetrica basata sui criteri del contrasto e della ripetizione;
polifonica, più linee melodiche sovrapposte e intrecciate tra loro;
libera, in cui il compositore non si serve di schemi predefiniti ma segue liberamente la propria ispirazione;
narrativa, in cui la musica racconta o illustra una poesia o un quadro.

La maggior parte delle forme musicali venne codificata tra il XVIII secolo e il XX secolo. Il Novecento portò lo sconvolgimento della tradizione. Il sistema tonale e le forme musicali del passato lasciarono il passo a forme improntate sulla dodecafonia: una serie di dodici suoni appartenenti alla scala cromatica. Le diverse successioni dodecafoniche costituirono la base per la creazione delle musiche del XX secolo.

Imparare a conoscere le forme ci permette di codificare e analizzare la letteratura musicale ampliando le nostre conoscenze. Del resto, il compositore italiano Renato Dionisi sostiene che: “Ogni manifestazione di pensiero musicale è indissolubilmente legata alla sua materializzazione sonora e la forma si identifica, si può dire, con il suo contenuto spirituale. Lo studio delle forme è perciò fondamentale per la vera conoscenza del mondo della musica.”

M° Eliana Mattia