“Il Mikrokosmos è un’introduzione eccezionale allo stile e all’estetica musicale di Bartók così come una superba introduzione all’esecuzione del piano. Le differenze e la ricchezza del suo materiale musicale offrono diversi approcci creativi, facendo del Mikrokosmos una risorsa inestimabile e senza tempo. Questa ineguagliabile raccolta di brani è indispensabile per l’insegnamento del piano moderno.”
Il compositore ungherese Béla Bartók scrisse tra il 1926 e il 1939 Mikrokosmos, un capolavoro di composizione e di pedagogia costituito da 153 pezzi per pianoforte suddivisi in sei volumi. Ogni esercizio si concentrava su un aspetto musicale ben preciso: fraseggio, accenti, contrappunto, legato, staccato, sistema modale… l’obiettivo era quello di sviluppare la completa indipendenza delle mani.
“La mia idea era quella di scrivere pezzi per piano per guidare gli studenti da un livello iniziale attraverso i problemi e le tecniche musicali più importanti dei primi anni, fino ad un livello avanzato.”
L’imprevedibilità della melodia, data dalle sonorità ungheresi, e le dissonanze obbligano coloro che si cimentano nello studio di quest’opera ad una concentrazione totale della lettura. Semplici studi all’unisono per principianti si trasformano in composizioni tecnicamente complesse. I primi due volumi furono dedicati al figlio Péter; gli ultimi due comprendono pezzi da concerto per professionisti. Nell’edizione originale, la divisione in sei volumi, in realtà, era contro il pensiero di Bartók. Egli infatti sosteneva la divisione dell’opera in tre volumi:
“La mia idea era la pubblicazione in tre volumi:I. I brani faciliII. I brani intermediIII. I brani più difficili”
Gli elementi chiave nello studio di questi brani sono l’ascolto e la lettura; trattandosi di melodie dalle sonorità moderne, è difficile correggere le note sbagliate come accade nello studio di un brano classico. Il saper leggere attentamente ogni nota ascoltando tutti i suoni permette un notevole apprendimento e una maggiore apertura mentale verso la musica. Opera di fondamentale importanza nella didattica pianistica, Mikrokosmos oltrepassa i limiti dell’educazione musicale diventando “una scuola per l’orecchio, la voce, il corpo e la mente di ogni allievo.” Bartok definisce la sua opera:
“Una raccolta di brani in differenti stili che rappresentano un piccolo mondo.”
Mikrokosmos ha al suo interno: brani di prassi pianistica, canti accompagnati dal pianoforte e arrangiamenti per pianoforte a quattro mani e due strumenti; come se, effettivamente, si trattasse di un piccolo mondo sonoro. Il figlio di Bartok commentava così le lezioni del padre: