Le musiche che raccontano il Muro di Berlino

Muro di Berlino. MusikEliosLa caduta del muro di Berlino, il 9 Novembre del 1989, segnò un importante evento storico: l’inizio della libertà.

Per 28 anni il muro di Berlino aveva diviso in due non solo una città, ma l’intero ordine geopolitico mondiale. Quella sera vennero aperti i posti di blocco e migliaia di persone riuscirono ad abbracciarsi dopo quasi trent’anni.

 

Vi sono alcune canzoni che hanno accompagnato quei momenti; altre canzoni, invece, ricordano la Germania di quel difficile periodo storico attraverso le musiche e i testi.

Il musicista russo Mstislav Leopol’dovič Rostropovič, uno dei più grandi violoncellisti dei nostri tempi, improvvisò un concerto il 10 Novembre del 1989 seduto davanti al muro di Berlino. Eseguì alcune suite di J. S. Bach tutte in tonalità maggiori perchè, dopo 28 anni, finalmente era giunto il momento di gioia per i tedeschi. La musica di Bach rappresentò la musica assoluta, una musica che abbatte qualunque barriera e unisce i popoli. 

“Quando sono andato al Muro di Berlino non è stato un atto politico, ma personale. -spiegò Rostropovich- Ero a Parigi, la sera ho telefonato a un amico che mi ha detto di accendere immediatamente il televisore, era di sera. All’inizio non capivo, guardavo quelle immagini e non capivo. Quando ho capito le lacrime hanno iniziato a scendere. Il Muro di Berlino nella mia vita ha avuto il ruolo di una cicatrice sul cuore. Avevo 47 anni quando mi hanno cacciato dall’Unione Sovietica, dopo i 47 anni è iniziata un’altra vita. E queste due vite non si sono mai riunite. Quando ho visto che buttavano giù il Muro di Berlino ho pensato che finalmente avrei potuto avere la speranza che queste due parti della mia vita potessero ricongiungersi. E come un pazzo la mattina successiva ho preso il violoncello, sono salito su un aereo. Non sono andato a Berlino a suonare per la gente, sono andato lì a suonare affinché Dio mi ascoltasse, direttamente dal Muro di Berlino. Una specie di preghiera di ringraziamento a Dio. E davvero, dopo quel giorno, le mie due vite si sono riunite.”

– David Bowie, Heroes – 1977

Heroes racconta la storia d’amore di due amanti divisi dal muro di Berlino.

– Pink Floyd, Another Brick in the Wall – 1979

Il Muro di Roger Waters in realtà è una metafora di tutte le guerre: storiche, psicologiche ed esistenziali per arrivare fino al muro di Berlino. La canzone, suddivisa in tre parti, è contenuta nell’album The Wall che meglio riassume la musicalità dei Pink Floyd.

– Lucio Dalla, Futura – 1980

In un’intervista il cantante bolognese Lucio Dalla disse:

“Il testo di Futura nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Check Point Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Chiesi al tassista di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c’era un concerto dei Genesis, che erano un mio mito. Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l’altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura.”

– Garbo, A Berlino… Va bene – 1981

La canzone descrive una città d’inverno con il freddo che sembra spaventare tutti, tranne il muro.

– Neil Young, After Berlin – 1982

Neil Young cantò per la prima volta questa canzone in uno storico concerto tenuto proprio a Berlino.

– Milva, Alexander Platz – 1982

Alexander Platz è un frammento di vita quotidiana vissuta nella Berlino prima dell’unificazione: la solitudine e il gelo del mese di febbraio si percepiscono attraverso le strofe, sussurrate da Milva con studiata emozione. Il ritmo cadenzato e ossessivo ci fa quasi “vedere” i passi della donna che percorre nella neve gli sconfinati viali di Berlino, o che “aspetta all’angolo come Marlene”. La voce esplode poi nel refrain e dissolve la tensione nel finale del brano, terminando a bruciapelo con una inaspettata domanda,”Ti piace Schubert?” sull’assolo di piano.

Qualche anno dopo, Franco Battiato, autore della canzone assieme a Milva, ne fece una sua personale interpretazione contenuta nell’album Giubbe rosse.

– Steven Van Zandt, Checkpoint Charlie – 1984

Steven Van Zandt, in arte Little Steven, fu uno dei primi collaboratori e musicisti di Bruce Springsteen. Checkpoint Charlie, titolo della canzone, era il nome di un importante punto di frontiera tra Berlino Est e Berlino Ovest.

– Scorpions, Wind of Change – 1990

Nel 1990 Wind of Change, il vento del cambiamento, scritta da Klaus Maine, cantante del gruppo degli Scorpions, divenne la canzone simbolo della riunificazione germanica. Wind of change vinse il World Music Award come miglior canzone scritta da un gruppo tedesco, dominando le hit parade di ben 11 nazioni. La canzone degli Scorpions rimane in Germania la più venduta di sempre.

– Pink Floyd, A great day for freedom – 1994

Dall’album Division Bell del 1994, Una grande giornata per la libertà è la canzone che i Pink Floyd dedicarono alla caduta del muro di Berlino.

– Yann Tiersen, Summer 78 – 2002

Yann Tiersen compose la struggente colonna sonora del film Good Bye Lenin, diretto da Wolfgang Becker. Il film racconta le vicende di un giovane della Germania dell’Est che cerca di nascondere alla madre malata, fan del comunismo, la caduta del muro di Berlino.

 

– Arcade Fire, Surf City Eastern Block – 2007

Surf City Eastern Block degli Arcade Fire racconta la vicenda di un giovane in fuga da Berlino Est verso Berlino Ovest, sognando la libertà e una tavola da surf.

“Nei giorni a seguire, i picconi portarono via il simbolo dei sistemi totalitari occidentali, ma il loro rumore già dalle prime ore fu coperto dalla musica che iniziava a liberare le sue note sui cieli sopra Berlino…”

M° Eliana Mattia

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