Quando la musica diventa la protagonista del film: il successo di La La Land

La La Land - MusikElios “Chazelle sorprende e convince. Un accurato mix di musica e immagini garantisce al film la leggerezza necessaria e un commovente sottofondo di malinconia.” Recensione di Giancarlo Zappoli

Uscito nelle sale italiane il 26 gennaio, La La Land incarna il musical moderno in cui si fondono tradizione ed innovazione. Imprevedibilità, colpi di scena e spettacolari numeri di canto e danza fanno da sfondo alla storia tra un’attrice, Mia, e un pianista jazz, Sebastian, interpretati da Emma Stone e Ryan Gosling.

Nel film il giovane regista Damien Chazelle esaltando il suo amore per il jazz rende il film un’opera complessa e piena di sfumature. I riferimenti e le citazioni al cinema del passato (West Side Story, Cantando Sotto la Pioggia, Un americano a Parigi, Grease e altri ancora) confermano l’impronta dello stile classico di Hollywood che il regista ha voluto dare alla pellicola.

Il musical è un genere di spettacolo musicale nato a Broadway a fine ‘800 come rappresentazione teatrale e successivamente cinematografica. Gli attori, veri performers, portano avanti l’azione non solo recitando ma anche con la danza, la musica e il canto. Il musical si caratterizza per la ricchezza dell’apparato: costumi, corpo di ballo, orchestra e continui cambi di scena. Spesso i musical raccontano di artisti, della nascita del cinema sonoro o di sogni mai realizzati.

La La Land racconta e celebra il jazz, cuore del film e del rapporto tra i due protagonisti.

Ma cos’è il jazz?

Duke Ellington, pianista, compositore e figura importante nella storia di questo genere musicale ne dà una curiosa descrizione: In generale, il jazz è sempre stato simile al tipo d’uomo col quale non vorresti che tua figlia uscisse.” 

Nato tra le comunità di schiavi afroamericani come improvvisazione di canti alla ricerca di speranza e conforto, il jazz divenne un fenomeno musicale verso la fine dell’800. Gli esecutori di musica jazz erano piccoli gruppi di cantanti e musicisti, chiamati successivamente jazz band, che improvvisavano musica ad orecchio. Gli strumenti principali erano gli ottoni che deliziavano il pubblico con i loro assoli melodici.

Louis Armstrong con la sua tromba trasformò il jazz in forma d’arte portando l’attenzione al musicista solista. Il pianoforte, escluso dalle formazioni itineranti di New Orleans, trovò il suo spazio nei locali in cui i musicisti eseguivano accompagnamenti ritmati ed incalzanti. Negli anni alcuni generi della musica popolare statunitense sono stati inglobati al jazz: il ragtime, il blues, la musica leggera…  Nel corso del XX secolo il jazz si è evoluto in altri stili tra cui lo swing, il bepop, la jazz rock fusion, il funk e l’hip hop.

Grazie al regista, questi aspetti del jazz emergono nel musical. Gli attori dal canto loro dimostrano di avere una grande padronanza sulle scene. Di certo la preparazione è stata piuttosto complessa: hanno dovuto imparare a cantare e ballare. Ryan Gosling ha dichiarato inoltre di aver ripreso dopo anni a suonare il pianoforte per impersonare le scene musicali senza l’aiuto di controfigure:

“Ho sempre voluto avere il tempo di imparare a suonare il pianoforte. In quale altro lavoro al mondo hai tre mesi per sederti e semplicemente imparare? Tra le esperienze di pre-produzione che ho avuto, è stata sicuramente la più soddisfacente.”

La La Land è stato premiato al Festival di Venezia e ha vinto 7 Golden Globes.  Ha ottenuto 14 candidature agli Oscar tra cui “miglior colonna sonora” e “miglior canzone originale” per City of Stars e Audition. Questo accade quando si crea un’opera in cui la musica è la protagonista, coinvolge ed appassiona il pubblico.

Per chi avesse voglia di immergersi nel clima hollywoodiano, eccovi la splendida colonna sonora del film.

A presto! 🙂

M° Eliana Mattia

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