Festival di Sanremo: la vittoria della musica o delle parole?

Festival di Sanremo. MusikElios
Giunti alla finale del Festival di Sanremo, proviamo ad individuare un profilo di alcune canzoni che in queste sere sono state le protagoniste assieme ai successi del Capitano coraggioso.

Un direttore artistico come Claudio Baglioni non avrebbe potuto fare diversamente se non fondere i suoi brani con i pezzi degli artisti in gara.

E che dire degli ospiti?

Rigorosamente quasi tutti cantanti. Tutti si sono ben prestati a duettare con Baglioni accoccolati ad ascoltare il mare, interpretando in una veste nuova le sue più celebri canzoni.

Si sa, il Festival racchiude in sé non soltanto esibizioni canore ma anche tanto spettacolo, abiti favolosi, sketch comici… e quest’anno anche qualche gnigni (cit. The Jackal) a rallegrare il tutto! 😛

Un bel momento per la storia della musica è stato l’intervento canoro de il Volo. Per quanto gli addetti ai lavori non siano d’accordo con questa affermazione, i tre ragazzi con il loro repertorio pop-lirico pubblicizzano, a mio avviso, l’Opera italiana nel Mondo. Moltissimi giovani, difatti anche grazie a loro, si sono avvicinati alla Turandot o alla Tosca di Puccini riscoprendo l’immenso tesoro dell’Opera italiana. Ben vengano quindi queste mescolanze di generi musicali se a giovarne è la Musica!

Il Festival di Sanremo, come di consueto, vede alcuni artisti dare maggior peso alle sonorità ed altri preferire i bei testi pur sacrificando le scelte musicali nell’eterna lotta tra musica e parola.

Come ci insegna Monteverdi, già nel Seicento si identificarono due distinte modalità di composizione:

la prima pratica – poesia serva della musica
la seconda pratica – musica serva della poesia

Da allora i musicisti si sono avvicendati a favore dell’una o dell’altra!

De gustibus non disputandum est dicevano gli antichi latini e di certo non è un mio intento stilare quest’oggi una classifica di preferenza; vorrei semplicemente mettere in risalto alcune canzoni che, rispetto ad altre, hanno primeggiato per musica, testi e originalità.

Max Gazzè con la sua leggenda di Cristalda e Pizzomunno racchiude un testo d’amore con un’ampia scelta strumentale: la delicatezza iniziale del pianoforte e dell’arpa si uniscono alle sonorità più forti degli ottoni in un dialogo con gli archi. Il risultato è una splendida canzone… con questo brano Gazzè conferma la fine manifattura musicale della celebre Mentre dormi. 

Ron ha “prestato” la musica alle parole del grande Lucio Dalla in Almeno pensami e non è difficile portare alla memoria lo stile del cantautore bolognese che riecheggia in questa canzone.

Gli artisti Mario Biondi e Roy Paci hanno messo a disposizione del festival il loro grande talento musicale, conosciuto in tutto il Mondo, con due pezzi di uno spessore musicale non indifferente; in particolar modo Roy Paci ha trasformato la sua tromba in una voce in duetto con Diodato.

 Clicca qui per vedere l’esibizione!

L’elegante voce di Ornella Vanoni si è mischiata ai timbri caldi di Bungaro e Pacifico in un testo ricco di positività accompagnato dagli archi e dal pianoforte.

La palma dell’originalità in questo Festival appartiene certamente ad Elio e le storie tese che non si smentiscono mai con la loro eccentrica presenza scenica. La loro arte da sempre è accompagnata da un substrato musicale per nulla improvvisato ma che dimostra le loro grandi competenze in materia.

Originali, sebbene meno talentuosi ed intonati, anche lo Stato sociale; tra la nonna ottantatreenne e il coro dell’Antoniano con Paolo Rossi, certamente continueremo a sentire il loro tormentone anche questa estate!

Concludo con i testi più difficili di questo festival che appartengono ad una nuova proposta e ad un duetto di big.

Mirkoeilcane con Stiamo tutti bene affronta il tema dell’immigrazione visto con gli occhi di un bambino, un bambino che dovrebbe pensare a giocare e divertirsi, non assistere a scene di morte. Un’esecuzione parlata del brano che ricorda un pò la voce di Samuele Bersani e quel signor tenente di Giorgio Faletti.

Una danza contro la paura“, così hanno definito la loro canzone Ermal Meta e Fabrizio Moro. Non mi avete fatto niente è una risposta al terrorismo; la delicatezza di Meta si unisce all’aggressività vocale di Moro in un brano profondo accompagnato da una musica orecchiabile. Interessante l’utilizzo dei sottotitoli del testo, nel video della canzone, in tutte le lingue del mondo; la musica diventa così un veicolo universale di tematiche importanti.

Stasera sapremo se a vincere sarà la musica o le parole ma credo che, in entrambi i casi, a vincere sarà il Festival di Sanremo che quest’anno ha spento ben 68 candeline!

M° Eliana Mattia

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