Oratorio a Caltagirone: “La felicità di Gela”

Oratorio a Caltagirone: La felicità di Gela. MusikEliosLa città di Caltagirone ritorna allo splendore musicale del passato

Il 22 Luglio, nell’ambito dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della città, presso la Basilica di San Giacomo avrà luogo la prima rappresentazione assoluta dell’oratorioLa felicità di Gela” per soli, coro ed ensemble strumentale.  Si tratta di un testo del 1752, composto su imitazione delle opere del librettista e poeta Metastasio per la solenne festività di San Giacomo. La musica dell’allora maestro di cappella, Alfio Platania, è andata perduta; soltanto tre brevi frammenti sono stati ritrovati.

Dopo 265 anni tornano a risuonare le parole di Metastasio con la mia nuova musica e tre frammenti dell’antico maestro di cappella del Senato di Caltagirone“, ha dichiarato il Maestro e Direttore dell’Istituto Musicale di Caltagirone Joe Schittino. Il compositore ha infatti integrato la sua musica agli antichi frammenti originali “giocando tra filologia e libera invenzione“. Lo scopo è quello di legare il testo del passato alla composizione musicale contemporanea.

L’ensemble strumentale di professionisti dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania e il coro Puellae et Pueri Cantores e Alma Mater Cantorum verrano diretti dal M° Luigi Sferrazza. L’organico strumentale sarà arricchito dalle quattro trombe egiziane del corteo storico del Senato Civico di Caltagirone; tale scelta richiama la tipica figura dei quattro musicisti in abito storico che suonano nel corteo in onore di San Giacomo a Caltagirone.

Oratorio a Caltagirone: Senato.

I personaggi – interpreti dell’oratorio invece sono:

Sicilia: il soprano Jole Pinto
Genio di Gela: il soprano Manuela Infalletta
Tempo: il baritono Giuseppe Garra
Genio Celeste: il tenore Riccardo Palazzo

Per gustare al meglio lo spettacolo che andremo ad ascoltare questa sera, eccovi qualche nota a proposito dell’oratorio.

 

L’oratorio è un genere musicale per voci soliste, coro ed orchestra; tratta l’argomento religioso o spirituale ma non quello liturgico.

L’esecuzione avveniva senza l’ausilio di scene, costumi o qualsiasi elemento di rappresentazione teatrale. Nella seconda metà del Cinquecento a Roma San Filippo Neri fondò gli oratori (luoghi dove avvenivano gli esercizi di devozione con preghiere, musica e prediche) e i suoi collaboratori, tra cui Giovanni Francesco Anerio, diedero vita alla lauda, composizione dalla scrittura polifonica semplice, che in seguito assunse una forma dialogica. I primi oratori in volgare ebbero origine dalle laude e dal madrigale spirituale monodico. Allo stesso tempo, i primi oratori in latino (con testi provenienti da citazioni bibliche) nacquero dall’evoluzione del mottetto. I testi erano caratterizzati dalla presenza di un historicus, una sorta di narratore, che raccontava l’azione. Con Giacomo Carissimi (1605-1674) l’oratorio latino raggiunse le più alte vette musicali divenendo modello per l’Europa, per esempio per il francese Charpentier.

L’oratorio si definì in seguito in una successione di recitativi, duetti o terzetti, arie e cori a cui venne aggiunta anche la parte strumentale.

Tra i compositori italiani che scrissero oratori ricordiamo Stradella, Vitali e Alessandro Scarlatti. Il continuo successo dell’oratorio lo pose come alternativa alle opere in Quaresima. Molti operisti del Settecento furono anche autori di oratori: i napoletani Pergolesi, Porpora, Paisiello, Cimarosa e il veneziano Galuppi. L’oratorio si diffuse in Europa con Caldara, Fux e Häendel. Georg Friedrich Händel propose l’oratorio in alternativa all’opera nei teatri o sale da concerto di Londra; il più celebre tra i suoi oratori fu Messiah.

I librettisti di corte Apostolo Zeno e Pietro Metastasio, poeta cesareo, fautori della riforma del melodramma, furono apprezzati anche come autori di libretti di oratorio. I soggetti dei testi erano di carattere eroico-tragico ed assunse grande rilievo il virtuosismo vocale del bel canto.

Proprio dai libretti del Metastasio è stata scritta La Felicità di Gela. Grazie alle musiche di Alfio Platania prima e del M° Joe Schittino dopo, assisteremo ad una proiezione artistica nel passato arricchita dalle consapevolezze musicali del presente.

M° Eliana Mattia

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